Il mondo del tennis italiano è in fermento dopo un episodio che ha fatto il giro del mondo in poche ore e sta mettendo alla prova la reputazione di uno dei suoi eroi più amati: Jannik Sinner. Il numero 1 del tennis mondiale, reduce da una discussa vittoria a Wimbledon 2025, è finito nel mirino dell’opinione pubblica e dei fan italiani per un gesto che, secondo molti, ha “tradito” i valori dello sport e l’integrità che lo avevano sempre contraddistinto.
Tutto è iniziato pochi minuti dopo il match d’esibizione di beneficenza a Roma, quando Sinner, con un sorriso diplomatico, ha stretto la mano a Marco Ferrara, ex tennista azzurro attualmente sotto inchiesta per sospetto doping. Il pubblico è rimasto inizialmente spiazzato, ma lo shock è diventato indignazione non appena l’immagine del gesto ha fatto il giro dei social, accompagnata da commenti durissimi: “È un traditore e pieno di inganni”, ha scritto un ex collega di Sinner rimasto anonimo, “Ha appena dato legittimità a un uomo che ha infangato il nostro sport”.
Secondo alcune fonti vicine all’ITIA (International Tennis Integrity Agency), Ferrara sarebbe stato oggetto di almeno tre segnalazioni per uso di sostanze proibite tra il 2023 e il 2024. Sebbene non sia ancora stata emessa una sentenza ufficiale, il caso è molto delicato e la sua sola presenza a un evento sportivo ha destato scalpore. Che Sinner abbia deciso di riconoscerlo pubblicamente ha spaccato in due l’Italia tennistica.
Molti fan, che fino a poco tempo fa esaltavano l’altoatesino per la sua compostezza e la sua etica, oggi si sentono “traditi”. “Non è il Jannik che conoscevamo,” ha commentato una tifosa storica a Milano, “Ci ha deluso profondamente. Non bastano i trofei se dimentichi i principi.”
In molti sospettano che dietro il gesto di Sinner ci sia un messaggio più profondo, forse un tentativo di lanciare un appello per la clemenza, o per promuovere un’immagine di sport più inclusiva. Ma non tutti accettano queste giustificazioni.
Nel frattempo, gli haters del tennista numero uno del mondo – già critici dopo la sua vittoria “controversa e discutibile” a Wimbledon, come riportato da alcuni media britannici – hanno colto l’occasione per intensificare la loro campagna. Diversi reclami ufficiali sono stati presentati all’ITIA, non solo per l’episodio Ferrara, ma anche per presunti favoritismi ricevuti da Sinner nel torneo londinese. Una fonte interna ha confermato che “la mole di segnalazioni anonime è aumentata del 400%” nei giorni successivi alla finale di Wimbledon, vinta da Sinner al quinto set contro un avversario che, secondo voci insistenti, avrebbe avuto problemi fisici taciuti al pubblico.
Tuttavia, non tutti sono contro il campione. Alcuni colleghi lo difendono, sostenendo che “una stretta di mano non è una dichiarazione politica”. Matteo Berrettini, ad esempio, ha commentato: “Conosco Jannik da anni, non farebbe mai qualcosa per danneggiare il tennis. Se ha stretto quella mano, forse lo ha fatto per ricordarci che anche chi sbaglia merita una possibilità.”
Sinner, da parte sua, ha rilasciato una breve dichiarazione attraverso il suo team, dichiarando: “Credo nei valori dello sport, della giustizia, ma anche del rispetto umano. I gesti non sempre significano approvazione. A volte servono a costruire ponti, non muri.”
Nel frattempo, la Federazione Italiana Tennis ha convocato una riunione straordinaria per affrontare le tensioni interne, mentre l’ITIA ha promesso massima trasparenza nelle indagini su Ferrara e sulle presunte anomalie a Wimbledon.
Una cosa è certa: ciò che doveva essere un’estate trionfale per Jannik Sinner si è trasformata in una tempesta mediatica e morale. Il campione, abituato a vincere con la racchetta, ora dovrà dimostrare di saper resistere anche fuori dal campo, in un duello ben più complesso: quello per la fiducia del pubblico.