“Sono dei buoni a nulla!” – Marotta furioso dopo la disfatta in finale: tre cessioni immediate e rivoluzione in arrivo all’Inter
La sconfitta dell’Inter nella finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain ha scatenato un vero terremoto interno. Non è solo il dolore sportivo a bruciare, ma anche la consapevolezza di una prestazione definita da molti “vergognosa”. Ma più di tutti, è il presidente nerazzurro Giuseppe Marotta a non aver digerito quanto accaduto. Secondo fonti interne al club, il dirigente avrebbe perso la pazienza e indicato tre giocatori da cedere immediatamente, definendoli senza mezzi termini: “Sono dei buoni a nulla!”
Una frase che non lascia spazio a interpretazioni e che testimonia lo stato di massima tensione che si respira in Viale della Liberazione.
Una finale disastrosa che ha cambiato tutto
Il 3-1 subito dal PSG non è stato solo un risultato negativo, ma l’epilogo amaro di un cammino europeo che aveva fatto sognare. Marotta, presente in tribuna accanto a Zanetti e Ausilio, è apparso visibilmente nervoso già durante il secondo tempo. Al fischio finale, avrebbe lasciato lo stadio senza salutare nessuno, rifugiandosi in una riunione privata con lo staff dirigenziale.
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, il presidente non avrebbe usato mezzi termini:
“C’è chi ha fallito troppe volte. Non si può continuare a costruire una squadra con chi non ha carattere né qualità nei momenti decisivi.”
I tre nomi nella lista nera
Le voci rimbalzate dalla sede nerazzurra parlano chiaro: Denzel Dumfries, Stefano Sensi e Joaquín Correa sarebbero i primi tre giocatori messi ufficialmente sul mercato, e le loro uscite potrebbero essere solo l’inizio di una rivoluzione molto più ampia.
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Dumfries, che avrebbe dovuto essere una freccia sulla fascia destra, è apparso lento, prevedibile e impreciso. Più volte sovrastato dagli avversari, ha perso palloni pesanti e non ha mai creato pericoli concreti.
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Sensi, subentrato nella ripresa, non ha saputo dare ritmo al centrocampo. I suoi passaggi orizzontali e l’assenza totale di verticalizzazioni hanno fatto infuriare Inzaghi e lo staff tecnico.
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Correa, ormai da tempo oggetto di critiche, ha avuto pochi minuti, ma è riuscito comunque a sbagliare una delle occasioni più ghiotte dell’Inter, con un tiro molle e fuori misura che ha fatto scattare l’ira del pubblico.
“Questi giocatori non possono far parte di un’Inter che ambisce a vincere l’Europa. Abbiamo bisogno di gente affamata, con grinta e mentalità vincente”, avrebbe detto Marotta ai suoi collaboratori più stretti.
La rivoluzione è già partita
Dopo l’incontro d’emergenza tra dirigenza e staff tecnico, si parla già di un piano per rinnovare almeno un terzo della rosa. Oltre alle tre cessioni già indicate, altri nomi sono finiti sotto esame: De Vrij, Asllani e persino Acerbi, autore di una stagione altalenante, potrebbero non essere confermati.
Marotta starebbe valutando un investimento importante su giovani talenti italiani e stranieri, con particolare attenzione a profili come Tommaso Baldanzi (Empoli), Giorgio Scalvini (Atalanta) e Benjamin Šeško (Lipsia).
Il club è pronto a rivedere anche la politica salariale, favorendo giocatori di prospettiva e con forte motivazione rispetto a nomi più blasonati ma in calo.
I tifosi chiedono spiegazioni
La tifoseria nerazzurra, ancora scossa dalla finale, ha accolto con favore le voci di una rivoluzione interna. Sui social, l’hashtag #FuoriISenzaCarattere è diventato virale tra i supporter interisti, che pretendono una reazione forte dalla società.
“Basta con i giocatori che spariscono nei momenti cruciali. L’Inter merita uomini veri in campo!”, si legge nei commenti su Twitter e Instagram.
Anche alcuni ex giocatori, come Marco Materazzi, hanno espresso la loro delusione: “Una squadra come l’Inter non può permettersi prestazioni come quella vista contro il PSG. Non è questione di perdere, ma di come si perde.”
Inzaghi resta, ma con condizioni
Simone Inzaghi, seppur criticato per alcune scelte tattiche, dovrebbe restare alla guida tecnica. Tuttavia, Marotta gli avrebbe chiesto maggiore rigidità nella gestione dello spogliatoio, pretendendo un cambio di rotta nella mentalità della squadra.
In cambio, il presidente avrebbe promesso un mercato aggressivo, con almeno 4 innesti di alto livello da inserire immediatamente nel progetto.
Conclusione:
La disfatta contro il PSG potrebbe rappresentare la fine di un ciclo e l’inizio di una nuova era per l’Inter. Marotta ha parlato chiaro: i tempi della tolleranza sono finiti. Chi non è all’altezza, farà le valigie. E il popolo nerazzurro osserva, impaziente, in attesa della rivoluzione.