In un gesto che ha profondamente toccato il cuore di fan e addetti ai lavori,Jannik SinnereJasmine Paolinihanno annunciato la creazione di un progetto senza precedenti nel mondo dello sport italiano: la fondazione delFondo Nazionale Tennis per Bambini Orfani e in Difficoltà, con l’obiettivo di offrire gratuitamente formazione sportiva, supporto educativo e speranza concreta a chi è cresciuto senza genitori o in condizioni economiche svantaggiate.
L’annuncio è stato fatto durante una conferenza stampa speciale a Milano, senza lustrini né celebrazioni eccessive, ma con tanta emozione e sincerità. Paolini ha parlato per prima, con la voce rotta dall’emozione:
“Quando ero bambina, qualcuno ha creduto in me prima che io stessa ci riuscissi. Ora è nostro dovere credere nei sogni degli altri, specialmente quelli che nessuno vede.”
Il fondo, interamente finanziato dai due tennisti nei primi tre anni, prevede la creazione dicentri di addestramento gratuiti in varie regioni d’Italia, l’acquisto di attrezzature sportive, il reclutamento di allenatori volontari e, soprattutto,un percorso scolastico personalizzatoper ogni bambino selezionato. L’idea non è soltanto formare futuri campioni, maoffrire una struttura di crescita completa, dove lo sport diventa strumento di riscatto personale.
Jannik Sinner, visibilmente coinvolto, ha aggiunto:
“Un trofeo non cambia il mondo. Ma se una racchetta può far sorridere un bambino che ha perso tutto, allora sì, può cambiare un destino.”
La fondazione partirà conun primo centro pilota a Firenze, città scelta non a caso: è lì che Jasmine ha mosso i primi passi nel tennis agonistico, spesso grazie alla generosità di sconosciuti. Entro due anni, si prevede l’apertura di almeno cinque altri centri, da nord a sud Italia.
La notizia è stata accolta con entusiasmo da moltissimi personaggi pubblici, tra cui allenatori, giornalisti sportivi e anche alcuni ex tennisti che si sono detti disponibili a collaborare. Il Ministro dello Sport ha definito l’iniziativa “un esempio straordinario di sportività e responsabilità sociale”.
Sui Social, L’Ashtag#UnaRacchettaPerUnSognoè diventato virale in poche ore. Centinaia di utenti hanno condiviso messaggi di ringraziamento e storie personali, raccontando come lo sport abbia salvato loro stessi da situazioni difficili.
Con questo gesto, Sinner e Paolini dimostrano che i veri campioninon si definiscono solo dai risultati, ma anche da ciò che fanno lontano dai riflettori. E mentre i loro nomi continuano a brillare nei tornei internazionali, il loro impatto più grande potrebbe nascere proprio da questi piccoli grandi sogni, coltivati silenziosamente nei campi di periferia.
