Il mondo del tennis è stato scosso ieri da un’accusa tanto improvvisa quanto clamorosa. Gabriel Diallo, giovane promessa canadese, ha puntato il dito contro Jannik Sinner, sostenendo che il numero uno d’Italia avrebbe utilizzato un piccolo microfono nascosto all’interno del suo braccialetto per ricevere istruzioni tattiche dal proprio allenatore durante il match di apertura all’Open di Cincinnati.

Secondo Diallo, il dispositivo sarebbe stato “troppo sofisticato per essere un semplice accessorio” e avrebbe dato a Sinner un vantaggio ingiusto. “Non voglio mancare di rispetto,” ha detto Diallo in conferenza stampa, “ma quando vedi certi gesti e reazioni, inizi a farti delle domande. Sembrava che sapesse sempre in anticipo cosa avrei fatto.”

L’accusa, però, è stata immediatamente respinta da Sinner, che si è detto “sorpreso e deluso” dalle parole del collega. “Quello che indosso è solo un dispositivo per monitorare la frequenza cardiaca e le mie prestazioni fisiche,” ha spiegato il campione altoatesino. “Non ho mai barato in vita mia e non permetterei mai a nessuno di mettere in dubbio la mia integrità.”

Gli organizzatori dell’Open di Cincinnati non hanno perso tempo. Nel giro di poche ore hanno ordinato un’analisi approfondita del braccialetto di Sinner, coinvolgendo esperti di tecnologia sportiva e rappresentanti dell’ATP. L’ispezione, condotta alla presenza di entrambe le squadre, ha rivelato che il dispositivo in questione era un normale cardiofrequenzimetro di ultima generazione, privo di qualsiasi funzione di trasmissione audio o ricezione di messaggi in tempo reale.

In un comunicato ufficiale, la direzione del torneo ha dichiarato:

“Dopo un’indagine tecnica completa, non è stata trovata alcuna prova di comportamento scorretto da parte del giocatore Jannik Sinner. Il dispositivo indossato rientra pienamente nelle normative ATP e non presenta alcuna funzionalità che possa costituire un vantaggio illecito.”

La decisione ha immediatamente messo fine alle speculazioni, ma ha lasciato un clima di tensione tra i due atleti. Diallo, pur accettando il verdetto, ha commentato: “Mi scuso se ho offeso Jannik, ma ritengo importante proteggere la correttezza del gioco. Ora andiamo avanti.”

Sinner, da parte sua, ha cercato di chiudere la vicenda con eleganza: “Non porto rancore. Nel tennis le emozioni possono giocare brutti scherzi. Ora penso solo alla prossima partita e a dare il massimo per i miei tifosi.”

Il pubblico presente a Cincinnati ha accolto la notizia con un lungo applauso al momento dell’ingresso di Sinner in campo per la sessione di allenamento pomeridiana. L’episodio, pur breve, ha ricordato a tutti quanto sottile sia il confine tra sospetto e realtà nello sport di alto livello — e quanto sia importante verificare i fatti prima di emettere giudizi.